ALIBIONLINE di
Saul Stucchi
Fino al 19 novembre lo Spazio
Avirex Tertulliano di Milano propone lo spettacolo "Salome'",
dramma in un atto unico di Oscar
Wilde diretto da Luca
Ligato, con la scenografia di Giovanna Angeli e i costumi
di Carla Goddi. Vi consiglio di non perdervelo.
Sul palco tre giovani: Valentina
Mandruzzato nel ruolo di Salome', Nicole
Guerzoni nei panni del profeta Giovanni il Battista e Mauro
Bernardi nella parte del tetrarca Erode Antipa, figlio di
Erode il Grande (quello che avrebbe ordinato la strage degli
innocenti, secondo il racconto del'’evangelista Matteo).
Da tempo desideravo vedere una
rappresentazione di quest'opera di Oscar Wilde, attorno alla quale
aleggia ancora un'aura di scandalo. Quando fu composta (1891) e
rappresentata per la prima volta (1896) allo scandalo per la vicenda
narrata si univa quello per la condotta dell’autore che subì una
condanna a due anni di carcere per omosessualita'.
Nella recente mostra di alfonsi mucha a palazzo reale a Milano (poi
a Palazzo Ducale a Genova) alla "Salome'" di Wilde era dedicata una
certa attenzione, con l’esposizione di alcune incisioni di
illustrazioni realizzate da Aubrey
Beardsley per il dramma teatrale.
Ma oggi desta ancora scandalo
"Salome'"? No, direi di no. Pero' turba, affascina e suscita domande
alle quali e' impossibile dare una risposta univoca, come le
tragedie greche che prospettavano agli spettatori quesiti
insolubilI: ha ragione Antigone o Creonte? Edipo e' colpevole o
innocente? Ha compiuto un atto di giustizia Oreste uccidendo la
madre Clitemnestra, rea di aver massacrato insieme all'amante Egisto
il re Agamennone?
Qui invece si scontrano due modi di
vivere e concepire l'amore, addirittura due piani della realta', due
concezioni della donna ("e' con la donna che il male e' entrato nel
mondo"…). Da una parte c'e' la terrena e sanguigna Salome',
dall'altra l’etereo ed esangue Giovanni, Yochanàn. Il loro duello
retorico si svolge sotto il segno della luna, termine che trapunta
l'intero testo con ricorrenza ossessiva. E bianco come la luna,
diafano e sideralmente lontano dal qui e ora e' il
profeta, il Precursore.
Salome' lo brama, lo ama, vorrebbe
possederlo o anche solo riceverne un bacio. Quel bacio attiverebbe
una corrente di calore tra loro, mettendoli in comunicazione. Ma lui
rifiuta ostinatamente l'approccio perche' annuncia un nuovo tipo di
amore, una nuova vita.
Gli attori rendono bene le emozioni
dei rispettivi punti di vista dei tre personaggi, con Erode a fare
da mediano ai due estremismi di segno opposto. Lui è pragmatico e
laico nell’approccio alla vita, tanto da ammettere di non credere ai
miracoli perche' ne ha visti troppi. Vuole soddisfare un capriccio
ed e' disposto a cedere meta' del regno per pagarselo. Non comprende
la richiesta di Salome', ne'é tantomeno il suo ostinarsi.
Ha scritto Stefania Cretella nel
catalogo della mostra di Mucha:
La danza, che in Salome' diviene
strumento di seduzione, e' per la cultura del tempo
uno spettacolo ricco di fascino, in quanto racchiude in se'
espressioni artistiche differenti, coinvolgendo non solo la vista ma
anche l’udito; e' il movimento per eccellenza, che si carica di
valori rituali e mette in primo piano il corpo, l’energia e la
vitalita' femminili.
Qui invece Salome' non danza. Striscia
come una gatta ai piedi del suo bel Giovanni e allieta con la
propria perversione quella del tetrarca Erode, che non sapra' dirle
di no, mentre Yochanan non sa dirle di si. Lei ha perso la testa per
lui e lui la perdera' per lei. Letteralmente.
SAUL STUCCHI
Alibionline.it
13 NOVEMBRE 2017