Recensito.net di Chiara Bencivenga
Ultimo capitolo della rassegna "Let's get British" al teatro dell'Orologio:
tre appuntamenti con la drammaturgia inglese. Dopo l'omaggio a Duncan
Macmillan e a Ben Moor, e' ora la volta di Dennis Kelly, con il suo "After
the End".
Dopo l'esplosione di una bomba, Louise si risveglia nel rifugio antiatomico
del suo amico Mark. Nella paura per la sorte del mondo all'esterno e dei
loro cari, i due iniziano ad approfondire il loro rapporto, fino a prima
assolutamente superficiale, data la diversita' dei loro caratteri: Louise e'
estroversa e solare, mentre Mark e' estremamente timido, sempre escluso e
deriso da tutti.
I due sono costretti a convivere nel bunker per due settimane, con riserve
di cibo che scarseggiano e una lucidita' mentale sempre piu' precaria.
Il ritmo e' incalzante in questa black comedy che mette in discussione la
resistenza fisica e psichica di due personaggi agli antipodi, che lottano
per restare integri in un ambiente sempre piu' asfissiante.
L'atmosfera inizia a caricarsi di una tensione crescente, aumenta la fame,
la disperazione, finche' i due non si accaniscono l'uno contro l'altra, in
un'escalation di violenza che trattiene lo spettatore in un clima di
claustrofobia angosciante.
E lentamente si delinea una verita' finora nascosta che conduce
all'imprevisto e scioccante finale.
"C'e' un unico modo per farsi distruggere, permettere agli altri di
trasformarti in qualcosa di diverso da quello che sei."
e' sconvolgente vedere come, in un contesto talmente disperato, due persone
apparentemente ordinarie possano lasciare esplodere il loro lato peggiore,
folle e animale, perdendo completamente il controllo delle proprie azioni.
Il regista, Luca Ligato, dimostra una conoscenza approfondita del testo: i
dialoghi sono serrati e nessun movimento e' lasciato al caso. e' evidente
come ogni passaggio sia stato analizzato e sezionato nel lavoro con gli
attori, Alessandro Lussiana e Valeria Perdono'. I due attori offrono
un'interpretazione energica, una costante evoluzione nel lavoro sul corpo,
sulla voce e sulla psicologia del personaggio, che si traduce in vere
lacrime, in reale emozione.
CHIARA BENCIVENGA
www.recensito.net
29 aPRILE 2015